La risposta di Legambiente al progetto di costruzione del nuovo collegamento ferroviario tra Malpensa T2 e Gallarate non si è fatta attendere. Secondo l’associazione ambientalista, sarebbe più opportuno usare i soldi per i treni pendolari invece di costruire un collegamento a inutile.
Il tratto di linea, al momento oggetto di uno studio di fattibilità, dovrebbe collegare lo scalo alla linea del Sempione per attrarre passeggeri dalla Svizzera.
A schierarsi contro il progetto anche Dario Balotta, responsabile trasporti della Lombardia: “Il collegamento ferroviario con Gallarate c’è già e la Svizzera è da tempo collegata via Busto Arsizio (asse Sempione) con Malpensa. Ora che è collegato il Terminal 2 al Terminal 1, i 148 treni giornalieri con Malpensa da Milano sono più che sufficienti”.
Per Legambiente: “il progetto T2-Gallarate ha costi stratosferici: per i 5,6 km di binari si pagheranno 37 milioni per km, tre volte il costo di un km di alta velocità in Francia o in Spagna”. Molto meglio, per Legambiente, concentrarsi sulla Gallarate-Rho-Milano: “La linea è trafficatissima e satura di treni pendolari, intercity e merci e fornisce un servizio inadeguato. Già i 146 treni del Malpensa Express dovrebbero mantenersi da soli date le tariffe applicate; eppure questi treni sono sussidiati con i contributi che andrebbero destinati al Tpl per i pendolari”.
I sostenitori del progetto dicono al contrario che il nuovo collegamento migliorerebbe i servizi di accesso a Malpensa, facendo dell’aeroporto un “nodo” di una rete di collegamenti più ampi. Secondo Trenord, sono 2,3 milioni i passeggeri che nei primi nove mesi del 2017 hanno usato il Malpensa Express per raggiungere lo scalo, + 28% rispetto al 2016. L’azienda prevede inoltre di chiudere il 2017 con 3 milioni di passeggeri, un milione in più rispetto al 2016.
In passato, i Pm della DDA di Milano hanno indagato sulla costruzione del tratto T1-T2 per sospette infiltrazioni ‘ndrangetiste nelle assegnazioni dei subappalti.


