Nel caso in cui un treno dell’alta velocità rischi di giungere a destinazione con più di 5 minuti di ritardo, regionali e Intercity dovranno dargli la precedenza. Sarebbe questo - stando a quanto riportato in esclusiva dal quotidiano Repubblica - il contenuto di una circolare interna, inviata da Rete Ferroviaria Italiana, alle sale operative dell’azienda che ha come oggetto l’obiettivo di “migliorare gli indici di puntualità dei treni a mercato”, cioè quelli dell’alta velocità, sia Frecce che Italo, riducendo la soglia di ritardo massimo previsto da 15 minuti a 5 minuti.

Nuove regole da applicare in caso di emergenze e problemi alla circolazione che per Ferrovie servono a “stabilizzare l’intero sistema” ma che mettono in agitazione i pendolari toscani, preoccupati che la precedenza dei regionali agli AV e le deviazioni sulla linea lenta possano diventare una consuetudine “ufficiale”.

Dal Comitato pendolari Valdarno Direttissima immediate arrivano le proteste e la minaccia di una class action. “È inaccettabile che Ferrovie prediliga l’alta velocità totalmente a scapito dei treni regionali - dice infatti Maurizio Da Re, portavoce del Comitato pendolari Valdarno Direttissima siamo clienti anche noi pendolari e paghiamo regolarmente gli abbonamenti. Se le preoccupazioni dovessero essere confermate siamo pronti ad azioni di protesta. Senza escludere la possibilità di una class action”.

Dura anche la reazione di Uiltrasporti: “Questa nuova disposizione significa che l’Alta velocità la fa da padrona! Chiederemo spiegazioni a Trenitalia e RFI”.

Trenitalia si difende: “Le nuove disposizioni sono volte a migliorare il servizio cercando di massimizzare il numero di treni a mercato a destinazione entro i 5 minuti, senza penalizzare le prestazioni in arrivo delle altre tipologie di treno”.

Spiega RFI: “Partendo dal presupposto che l’obiettivo prioritario del gestore della circolazione è limitare quanto più possibile gli scostamenti dei treni dalle proprie tracce orarie assegnate, RFI ha deciso di introdurre un ulteriore indicatore di qualità, al momento in via di sperimentazione, considerando la puntualità dei treni a mercato non solo entro i 15 ma anche entro i 5 minuti di arrivo nella stazione di destinazione finale. L’applicazione delle nuove norme non implica un peggioramento delle performance dei regionali, e le stesse norme prevedono verifiche periodiche per valutare i risultati e gli effetti sulle altre tipologie di convogli e per introdurre eventuali ulteriori miglioramenti alla gestione del traffico”.

Il caso, sollevato da Repubblica, è ora finito in Parlamento con un’interrogazione al Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Graziano Delrio che verrà presentata dai deputati di Alternativa Libera Samuele Segoni e Massimo Artini per chiedere chiarimenti.

Il link dell'articolo originale di Repubblica.

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