La presentazione dei nuovi Pop Alstom di Trenitalia, ha portato i nostri lettori a farci una domanda piuttosto ricorrente: quali convogli andranno a sostituire?

La questione è pertinente, visto che Renato MazzonciniAmministratore Delegato di FS Italiane, ha parlato di flotta rinnovata al 70% entro il 2021.

Indubbiamente, per quella data, saranno consegnati 300 Rock Hitachi a due piani, 150 Pop Alstom appena citati e probabilmente anche i 50 convogli Diesel dei quali ancora si sa molto poco.

Alla luce di queste nuove immissioni, diversi gruppi saranno verosimilmente ritirati dal servizio, scelti ovviamente tra quelli più obsoleti e non più in grado di rispondere alle esigenze di una clientela sempre più sofisticata.

In tal senso, verrà completato l'accantonamento, già iniziato da qualche anno, delle ALe 724, automotrici costruite a partire dal 1983 che hanno abbondantemente superato i 30 anni di vita operativa già oggi. Nel contempo si procederà con l'alienazione anche delle ALe 582 che, sebbene siano leggermente più giovani delle ALe 724, sono automotrici che hanno pur sempre festeggiato i 30 anni di carriera proprio in questi giorni, anni che, nel 2021, saranno ben 34.

Discorso analogo sarà probabilmente fatto anche per le ALe 642 che sebbene siano del 1991, sono anch'esse al termine della carriera anche in relazione alle logiche con le quali sono state costruite, non più all'avanguardia rispetto ai convogli più moderni.

Il discorso che abbiamo appena fatto è ovviamente da estendere anche per i mezzi Diesel anche se, visto il numero, probabilmente con sfumatura più leggera. Le uniche automotrici ALn 668 destinate a rimanere in circolazione saranno le più recenti, delle serie 3000/3100/3300 mentre tutte le altre, più datate, saranno inevitabilmente ritirate dal servizio.

I lettori più attenti avranno notato che il numero di ALe 724, ALe 582 e ALe 642 è decisamente inferiore a quello delle nuove automotrici in arrivo. Questo significa che ci sarà verosimilmente una contrazione anche del materiale ordinario, con alcune composizioni locomotore più carrozze che saranno rimpiazzate da materiale bloccato.

A saltare saranno prevedibilmente le vetture più avanti negli anni, quindi le Doppio Piano di costruzione Casaralta ma anche le Piano Ribassato, con ovvia preferenza per quelle che non hanno ricevuto alcun tipo di revamping.

Concludendo, possiamo dire con buona sicurezza che nel 2021 la ferrovia come l'abbiamo conosciuta fino a qualche anno fa sarà definitivamente sparita, con i convogli che hanno fatto la storia delle Ferrovie dello Stato rimpiazzati da mezzi decisamente più anonimi ma al contempo molto più moderni, performanti, sicuri, tecnologici e comodi. Gli appassionati probabilmente storceranno il naso, ma il progresso, volente o nolente, non si ferma.

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