Stando a quanto riportato dal quotidiano on line Abruzzo web, si starebbe scatenando una polemica sulla bretella ferroviaria della lunghezza di 550 metri e del costo di 11 milioni di euro, che dovrebbe servire ad accorciare i tempi di percorrenza tra Pescara e L’Aquila di 10-15 minuti, saltando però la stazione di Sulmona. Alla notizia, e al primo avvio dei lavori di sbancamento dell’area individuata per la costruzione, i pendolari di Sulmona sono scesi sul piede di guerra temendo disagi perché, senza altri interventi, saranno costretti a recarsi ogni giorno alla stazione di Pratola Peligna.
Critiche all’iniziativa arrivano anche dal candidato sindaco non eletto Alberto Di Giandomenico che parla di ulteriore colpo inferto allo scalo di Sulmona, “già penalizzato dalla perdita del presidio di Polizia ferroviaria e soprattutto dalla chiusura della linea Sulmona - Castel di Sangro per il trasporto ordinario viaggiatori, terminato ormai da sei anni”.
Le accuse vengono respinte con forza dall’assessore regionale alle Aree interne Andrea Gerosolimo, che liquida i critici come “i soliti mestatori spinti solo da malanimo”, e assicura che “profonderò ogni impegno affinché la stazione di Sulmona non subisca alcuna penalizzazione”. Ipotizzando la realizzazione di una nuova fermata “anche in valle Peligna, per fruire della tratta ferroviaria veloce Pescara - L’Aquila”.
Finanziati con i fondi del Masterplan per il Sud, i lavori prevedono l’eliminazione di una sorta di ''S'', che incrocia le linee ferroviarie Pescara - Roma e Sulmona - Terni e la realizzazione di una curva, con 550 metri di linea, che consentirà, di collegare senza cambi le due linee ferroviarie, poco prima della stazione di Sulmona.
Una buona notizia per chi si deve muovere tra Pescara e L’Aquila, un po’ meno per i pendolari di Sulmona, il cui comitato protesta: “Questo riassetto creerà molti problemi e disagi a quanti quotidianamente si recano all’Aquila per motivi di studio e di lavoro, ed è inoltre un’ulteriore conferma del declassamento della stazione ferroviaria di Sulmona, un tempo considerata snodo importantissimo per il traffico ferroviario del Centro Italia”.
“Visti i chiari di luna - spiega Di Giacomantonio - non rassicura nemmeno lo schema di protocollo d’intesa tra la Regione e Ferrovie dello Stato italiane per definire modalità operative da attuare in contesti emergenziali. Dal deposito della stazione ferroviaria di Sulmona partono, da sempre, i convogli e le risorse umane per fronteggiare eventuali guasti e criticità su tutte le linee e le tratte ferroviarie del Centro Italia e non vorremmo che anche questa certezza venisse meno per la valle Peligna figliastra di una Regione sempre più tesa verso le città capoluogo”.
“Contratto - continua Gerosolimo - che viene stipulato all'esito di tavoli di concertazione preliminare con le municipalità interessate. Confondere l'infrastruttura con l'esercizio è erroneo ed improvvido. Considerata la centralità della Regione nella definizione del contratto di esercizio, assicuro, sin da ora, che profonderò ogni impegno affinché la stazione di Sulmona non subisca alcuna penalizzazione”.
Infine, nei dibattiti che su Facebook si sono sviluppati in merito alla questione, molti si chiedono “se valga davvero la pena spendere 11 milioni di euro per una bretella lunga 500 metri, che farà risparmiare un decina di minuti tra L’Aquila e Pescara, tagliando fuori però Sulmona, una città da 25 mila abitanti”.
Foto Antonio Mancinelli


