Si è tenuta giovedì scorso a Bologna una importante riunione tra i tecnici di RFI delle regioni Toscana ed Emilia Romagna e i rappresentati del Comitato Pendolari Direttissima per aggiornamenti sull’intervento che a tappe successive, interromperà buona parte della circolazione ferroviaria a partire da giugno 2018.
Finanziato dai fondi della Comunità europea, l’intervento, del costo di 700 milioni di euro consentirà l’adeguamento di gallerie e binari in modo da trasformare la Direttissima in una di quelle tratte ferroviarie dedicate al trasporto merci veloce.
I 100 chilometri della Direttissima faranno parte di uno dei nove corridoi del trasporto merci europeo, in particolare quello che da Helsinki arriverà a Palermo per terminare a Malta. Spiega Germano Carboni, presidente del Comitato Pendolari Direttissima: “Nella riunione ci hanno presentato una serie di dettagli tecnici sugli obiettivi del cantiere e una prima abbozza di orari dei treni garantiti. Prossimamente avremo un incontro con Trenitalia e con i sindaci dei paesi che subiranno l’impatto maggiore dalla chiusura della tratta, anche per cominciare a discutere di servizi di trasporto alternativi e delle agevolazioni economiche per i pendolari”.
Anche la città di Prato risentirà fortemente dello stop della Direttissima. Per un lungo periodo di tempo infatti l’importante cittadina della Toscana perderà ogni collegamento ferroviario diretto con il nord e il sud. E il nodo di Firenze rimarrà l’unica alternativa possibile. Ha spiegato Rete Ferroviaria Italiana che i lavori partiranno a giugno del 2018 e riguarderanno, per il primo anno, la tratta tra Pianoro e San Benedetto Val di Sambro, a giugno 2019 partirà il cantiere tra San Benedetto e Vernio, nel giugno del 2020 inizierà l’intervento tra Vernio e Prato che verrà concluso nel 2021.


