Secondo quanto riportato dal quotidiano Italia Oggi, le ferrovie francesi pur essendo indebitatissime non possono tagliare i biglietti gratuiti per i dipendenti e le loro famiglie.

All’interno di SNCF, che al momento risulta indebitata per 45 miliardi di euro, qualcuno sta pensando di ridurre, non di cancellare, il privilegio di far viaggiare gratis su espressi e TGV dipendenti e familiari.

Il dato sorprendente è che nessuno all’interno della stessa SNCF sa quanti siano i reali beneficiari di queste facilitazioni. I macchinisti, sono poco più di 30 mila, il personale non-viaggiante, altri 400 mila, eppure i biglietti annuali gratuiti sarebbero più di 1,1 milioni con un costo complessivo stimato di oltre 100 milioni di euro.

Il buon senso sembrerebbe suggerire che nessuno obbliga un’azienda con 45 miliardi di debiti a mantenere in vita un regime che risale agli anni trenta, e che SNCF potrebbe seguire l’esempio di altre società, prima fra tutte Air France che già da tempo ha eliminato i biglietti gratuiti per dipendenti e famiglie sostituendoli con sconti dal 10 al 30% a seconda del periodo e delle tratte.

Ma, rimettere in discussione il sistema dei biglietti gratuiti, come qualcuno ha pensato di fare, vuol dire mettere in pericolo la pace sociale in un’azienda proprio nel momento in cui il suo PDG, Guillaume Pepy, si accinge a rivedere i regimi speciali pensionistici che hanno finora resistito a qualsiasi riforma.

Tant’è vero che l’ufficio stampa aziendale si subito precipitato a dichiarare che non è prevista nell’immediato alcuna modifica del regime dei biglietti gratuiti.

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