Sarà necessario ricominciare tutto da capo il processo d'appello a Firenze per la strage del Rapido 904 che vede come unico imputato Totò Riina. Il processo stesso, infatti, è stato rinviato a data da destinarsi a causa dell'imminente pensionamento del presidente della corte Salvatore Giardina, previsto agli inizi di ottobre.

Sarà quindi indispensabile risentire tutti i testimoni ascoltati in primo grado, oltre alle nuove testimonianze di sei boss che era stato deciso di interrogare in appello. Secondo quanto spiegato dalla Corte, il rinvio a data da destinarsi è stato disposto in virtù delle modifiche apportate di recente all'articolo 603 del codice di procedura penale - riforma Orlando - che impongono al giudice, nel caso di appello del pubblico ministero contro una sentenza di proscioglimento, di disporre la riapertura completa dell'istruttoria.

Riina si era predisposto a seguire l'udienza in barella, in videoconferenza dal carcere di Parma dove si trova attualmente detenuto. Accanto a lui, in collegamento dal penitenziario, anche il suo legale Luca Cianferoni.

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