Dopo una giornata molto convulsa, fatta di una intensa caccia all’uomo, di un fermo immediatamente revocato, di tanti dubbi e altrettanti sospetti, si dovrà ricorrere alle analisi del DNA per capire se il sospettato è l'autore del gesto.
L’uomo, portato in Questura e liberato nel giro di quattro d’ore, potrebbe infatti non essere lo stesso che ha accoltellato alla mano il controllore perché gli aveva chiesto il biglietto. Si tratta di un nordafricano, senza fissa dimora, trovato da Polfer e Squadra mobile sulla banchina della stazione di Lodi, intorno alle 20.15 di mercoledì e vista la descrizione fornita dal ferroviere sembrava corrispondere al ricercato.
Nonostante ciò, non sarebbe stato riconosciuto dal dipendente della compagnia ferroviaria anche se resterebbe osservato come sospettato. Intorno alle 2 di stanotte, il presunto aggressore, è quindi stato rilasciato su richiesta della Procura di Lodi poiché "non c’erano elementi per convalidare il fermo", come ha spiegato il magistrato Alessia Menegazzo, che ha aperto un fascicolo contro ignoti per lesioni aggravate, accusa che potrebbe essere tramutata in tentato omicidio.
Prima di concedere la libertà, tuttavia, il PM ha voluto che fossero effettuati i rilievi biologici, che dovranno essere confrontate con le tracce ematiche ritrovate sul coltello e nel vestibolo fra la prima e la seconda carrozza del treno regionale dove è avvenuta l’aggressione. Gli esiti della perizia sono attesi nei prossimi giorni e saranno decisivi per chiarire la posizione dell’immigrato.
Nel frattempo la caccia all'uomo riprende e si cerca un giovane africano di età sui 25-30 anni, alto 180 centimetri, magro, con treccine e una maglietta rossa.
