Con una lettera d’accusa arrivata al presidente della Regione, Roberto Maroni, all’assessore alla Mobilità Alessandro Sorte e a Cinzia Farisé, amministratore delegato dell’azienda, i comitati dei pendolari lombardi vanno all’attacco di Trenord scrivendo che l’azienda ha: “Una gestione del servizio pessima, con un tasso di soppressioni mai visto”.

La polemica è stata innescata dalle numerose soppressioni a giugno (3,5 per cento di media giornaliera contro l’1 per cento solito), e dall’eventualità di sostituire una ventina di linee con bus, durante il mese di luglio, “per l’incapacità di far fronte al caldo”. I viaggiatori parlano di risultati paragonabili “solo alla débâcle del dicembre 2012”, dovuti “all’indisponibilità dei treni per inadeguata e insufficiente manutenzione” e alla mancanza cronica di personale. I comitati pendolari chiedono che la Regione si faccia carico dei problemi e che Trenord renda conto delle difficoltà. Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, parla di “richieste meritevoli di attenzioni”.

Ma oltre alla lettera, è partita anche una petizione online, anche questa indirizzata alla Regione.

Si legge nell’appello lanciato sul sito change.org: “Ormai la linea è ridotta ad un colabrodo. La politica sta a guardare e i pendolari assistono impotenti al tempo di attesa che si allungano nei tabelloni al neon”. In quattro giorni, sono state 1.360 le firme raccolte.

Pur non dubitando delle ragioni dei pendolari, ricordiamo che Trenord, così come Trenitalia, ha iniziato da tempo un percorso di svecchiamento del materiale rotabile che sta portando progressivamente treni sempre più nuovi un po' su tutte le linee della regione. Molto ancora c'è da fare ma è indubbio che siano state gettate buone basi per un migliore trasporto in Lombardia. 

Foto Mattia Deambrogio

 

 

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