Progetto di restauro del Museo Ferroviario di Trieste Campo Marzio e suo riutilizzo come polo turistico e museale. Questo il tema al centro dell’incontro del Presidente della Fondazione FS Italiane Mauro Moretti e del Direttore Generale, Luigi Cantamessa con la Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani e il Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza.
Il piano di recupero predisposto dalla Fondazione FS Italiane prevede, in una prima fase, il restauro dell’area aperta al pubblico - lungo via Giulio Cesare - dove sarà esposta la collezione di cimeli ferroviari - fra cui alcuni pezzi unici - sia italiani che dell’ex impero Austro-Ungarico.
Il restauro sarà finanziato grazie al contributo economico del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, della Regione FVG e del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, proprietario dell’immobile.
Durante l’incontro sono stati affrontati anche i temi della valorizzazione delle attività culturali e turistiche degli itinerari ferroviari che collegano i siti naturalistici del Carso, del Parco di Miramare e Villa Opicina.
Il Museo Ferroviario di Trieste Campo Marzio, che sarà gestito dopo il restauro dalla Fondazione FS, ha sede infatti nella ex stazione terminale dell’antica linea Austro-Ungarica Trieste - Vienna. La collezione dei treni storici contenuta nel Museo, ancora raccordato alla rete ferroviaria in esercizio, è unica nel suo genere e il sito può essere stazione di origine per viaggi con treni d’epoca all’interno della Regione o verso l’Austria e la Slovenia, tramite l’antico valico di Monrupino che sarà mantenuto in esercizio per questi scopi.
Fondazione FS Italiane è fortemente impegnata nell’organizzazione di treni storici su tutto il territorio italiano e intenzionata a sfruttare le possibilità offerte in Regione dalla linea pedemontana friulana, fra Sacile e Gemona del Friuli, dalla cintura ferroviaria di Trieste, fra Trieste Campo Marzio e Trieste Centrale, con possibilità di estendere le corse fino a Miramare e Villa Opicina nei weekend.
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Foto Fondazione FS Italiane