La gara per l'acquisto di 50 nuovi treni Diesel, parte della commessia di Trenitalia per il rinnovo dei treni regionali italiani, è finita davanti ai giudici del Consiglio di Stato. Ne dà notizia oggi il quotidiano La Repubblica. L'azienda svizzera Stadler, infatti, che si era aggiudicata la fase iniziale della fornitura di questi convogli, aveva fatto ricorso al Tar del Lazio dopo che Trenitalia aveva annullato l'aggiudicazione dell'appalto in quanto l'offerta della Stadler non era "in linea con l'obiettivo perseguito dalla stazione appaltante, sia sotto il profilo economico che tecnico".

Il Tar aveva così accolto il ricorso dell'impresa svizzera condannando Trenitalia al pagamento di un risarcimento da stabilire. Ma il Consiglio di Stato, nella seduta del 4 maggio, ha sospeso il risarcimento accogliendo il controricorso di Trenitalia fissando la prima udienza pubblica del dibattimento al prossimo 28 settembre 2017.

Secondo la sezione quinta del Consiglio di Stato, infatti, che ha anche condannato Stadler al pagamento di 3 mila euro di spese di lite nei confronti di Trenitalia, "non emergono palesi profili di irrimediabile danno" per Stadler Bussnang Ag, "considerata la natura pecunaria della condanna". Una decisione che ribalta invece quella del giudice monocratico del Tar che aveva condannato l'azienda italiana al risarcimento del danno. Con una cifra che avrebbe dovuto essere il 10% del costo totale dei treni, più altri fattori come tempistica di realizzazione.

Tutto nasce, in pratica, dalla maxi commessa per 450 treni regionali lanciata da Trenitalia nel 2015 per un importo di circa 4,5 miliardi di euro. Per i treni elettrici le offerte di Alstom e Hitachi Rai Italy per un totale di 400 treni sono andate però a buon fine.

Mentre per i 50 treni Diesel l'unica offerta presentata era stata quella di Stadler "sulla cui offerta - si legge nella comunicazione del tempo - Trenitalia si riserva ulteriori valutazioni di convenienza". La gara infatti prevedeva anche una fase di negoziazione successiva alle offerte preliminari. Quella iniziale di Stadler era di 6.950 mila a convoglio, poi modificata prima in 6.900.000 e poi in 6.880.000 mila euro a treno. Trenitalia però aveva deciso di revocare l'aggiudicazione provocando il ricorso dell'azienda svizzera accolto dal Tar la cui sentenza, però, è stata sospesa dal Consiglio di Stato in attesa delle udienze che inizieranno a settembre.

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