A causa di un errore, nella giornata di ieri un convoglio diretto da Palermo ad Agrigento è stato per errore instradato verso Messina. Come riporta correttamente una nota del gestore dell'infrastruttra "RFI precisa che la sicurezza dei viaggiatori non è mai stata messa a repentaglio. L'episodio non è imputabile a un guasto tecnico del convoglio di Trenitalia, bensì a un errato istradamento del treno da parte di RFI, gestore della circolazione ferroviaria. I sistemi tecnologici di RFI hanno immediatamente bloccato la marcia del treno, permettendo così di ripristinare il corretto tracciato. RFI si scusa per il disagio ricordando che il treno, nonostante il perditempo iniziale di trenta minuti, è giunto a Agrigento con 18 minuti di ritardo".

Fin qui il racconto dell'accaduto, un fatto certamente anomalo che è già successo in passato e che può sempre accadere, il tutto, giova ricordarlo, senza che possa esserci fisicamente alcun rischio per i viaggiatori.

La notizia sarebbe completa così, non fosse per le amenità, confidiamo ci passerete il termine, lette in questi giorni sui giornali generalisti.

Ed ecco che per alcune testate c'è stato un errore ad un incrocio, nemmeno fossimo in mezzo ad una strada. Per altre con una cosa simile si evincerebbe che il potenziale problema sia un qualcosa da non sottovalutare come se tutti i sistemi di sicurezza presenti sulla nostra rete ferroviaria (SCMT, ERTMS, SSC) fossero lì tanto per fare presenza. Per un quotidiano in particolare solo per fortuna, infatti, l'errore non è sfociato in tragedia, cosa assolutamente incomprensibile. Per qualche quotidiano che evidentemente non sbaglia mai, infine, la saga dei trasporti in Sicilia si arricchisce di un nuovo episodio che se non fosse preoccupante sarebbe quasi comico.

Fermo restando che quanto accaduto sarebbe meglio non succedesse ma che comunque fa parte della logica del lavoro (solo chi non lavora non sbaglia), da quanto scritto sopra si evince come molti mass media parlino delle ferrovie senza conoscerle minimamente, puntando più alla battuta sensazionale per colpire il lettore che non alla realtà dei fatti. Sarebbe ora che in questo Paese si iniziasse a parlare di più e meglio della cultura ferroviaria, un argomento che potrebbe giovare in situazioni come queste e che forse potrebbe evitare anche i tragici fatti di cronaca che leggiamo ogni giorno con persone che per distrazione o per superficialità rimangono vittime del trasporto ferroviario.

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