In un comunicato stampa, RFI - Rete Ferroviaria Italiana risponde alle dichiarazioni dell'associazione dei consumatori sulla vicenda del ragazzo folgorato a Livorno per essere salito sul tetto di un locomotore.
"Rete Ferroviaria Italiana, nell’esprimere il proprio cordoglio ai familiari del ragazzo deceduto nella stazione di Livorno nella notte tra il 24 e 25 aprile, conferma il proprio impegno per la sicurezza di viaggiatori e cittadini, portato avanti attraverso il lavoro quotidiano dei propri dipendenti e delle Forze dell’Ordine, con cui il Gruppo FS Italiane collabora costantemente anche per campagne di informazione ai viaggiatori sui temi della sicurezza.
Allo stesso tempo RFI non può non esprimere il proprio stupore per le dichiarazioni di un’associazione di consumatori che, sottacendo sulle circostanze in cui la tragedia si è consumata, denuncia mancanza di sistemi di sicurezza e controllo che avrebbero potuto evitarla, stavolta come in altre occasioni verificatesi nelle medesime circostanze.
Il pericolo di alta tensione elettrica è sempre indicato nelle stazioni con apposita segnaletica, come anche in quella di Livorno, dove è altresì attivo un servizio di sorveglianza con guardie giurate; l’ingresso da un punto non consentito e la salita sul tetto di una locomotiva in sosta non possono definirsi comportamenti adeguati a quella che è la prima salvaguardia della propria incolumità, cioè l’autotutela, prima ancora dei controlli e dei sistemi repressivi.
Dall’associazione consumatori ci saremmo aspettati, come azione a tutela dei cittadini, la sensibilizzazione dell’opinione pubblica, ragazzi in particolare, sui corretti comportamenti da adottare in ambito ferroviario con la promozione di campagne informative e di educazione civica e non la strumentalizzazione di questo tragico incidente, contribuendo in tal modo solo a incrementare una percezione di falsa insicurezza".