Il pool di magistrati della procura di Trani che indaga sulla strage del 12 luglio, costata la vita a 23 persone, ha disposto questa mattina sulla tratta a binario unico tra Andria e Corato gestita da Ferrotramviaria, una simulazione per verificare quali sono i meccanismi del traffico ferroviario, cosa avviene nella cosiddetta fase dinamica, lo scambio di informazioni e di documenti tra il personale viaggiante e quello in stazione, e se sono efficaci le dotazioni di sicurezza montate sui treni.
I consulenti dovranno ricostruire in tempi piuttosto brevi, attraverso questa simulazione, la scena esatta dell’incidente in tre dimensioni e fare anche delle valutazioni in merito ad un possibile dissequestro della tratta.
Questa mattina due treni, uno proveniente da Andria e l’altro da Corato, sono stati fatti fermare a meno di due chilometri dal loro punto di impatto e poi tornare indietro. A bordo dei due convogli, periti e tecnici di Ferrotramviaria.
Le persone indagate nell’inchiesta sono 14 e tra queste, oltre all’unico capotreno sopravvissuto e ai due capistazione in servizio la mattina dell’incidente, vertici e funzionari di Ferrotramviaria società che gestisce in concessione la linea.
A carico di alcuni dipendenti e dirigenti della società, oltre alle ipotesi di disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo e lesioni personali colpose plurime, si è aggiunta quella di rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro.
Per quanto riguarda le indagini sono state disposte già alcune perizie sugli apparati tecnologici. Secondo l’accusa il sistema del blocco telefonico, in base al quale i capistazione si scambiano dispacci per segnalare la partenza e l’arrivo dei treni, era obsoleto e insicuro.
Al fine di effettuare il test, Ferrotramviaria ha interrotto il traffico su tutta la linea dalle 18 del 24 aprile fino alle 4.45 del 26.