Scegliamo l'ironia per sdrammatizzare quanto stiamo per sostenere, anche per far si che quanto diciamo non venga preso come una critica per l'ottimo lavoro di ripristino di questa bellissima macchina.

Dopo che le prime foto della "nuova" E.632.030 sono state pubblicate sul web, gli appassionati più attenti hanno puntato il dito su alcuni dettagli della rinnovata verniciatura che non sembrano molto in linea con la livrea originale ed in effetti, guardando con attenzione, qualcosa di leggermente approssimativo sembra esserci.

Sia chiaro, nulla di particolarmente grave o macroscopico, ma indubbiamente di diverso rispetto a quanto previsto dallo schema di verniciatura.

Le prime perplessità vertono sulla fascia antinfortunistica rossa. Sui lati termina in maniera molto repentina e veloce mentre nel disegno originale, visibile nella foto d'epoca sotto, si prolunga più verso il centro della locomotiva.

L'opposto, se vogliamo, della striscia blu sopra all'immagine della Tigre. In questo caso la fascia più spessa è anche più breve e dotata di una angolazione diversa. Peraltro almeno su uno dei lati si è andati anche leggermente storti.

Infine il simbolino della Tigre stessa risulta sovradimensionato, ossia leggermente più grande rispetto a quanto visto sulle macchine originali e leggermente girato mentre il logo frontale è troppo grande.

Indubbiamente questi dettagli poco influiscono sul risultato finale che è e resta ottimo e non sappiamo se gli stessi saranno eventualmente oggetto di modifica, sempre che effettivamente, in qualche periodo della sua esistenza, questa macchina non fosse realmente allestita in questa maniera, cosa però della quale dubitiamo fortemente.

In ogni caso, bentornata E.632.030, per le migliorie ci sarà sempre tempo, per ora una bellissima macchina in più nel Parco Rotabili storici che esaltiamo con queste fotografie di Luca Faggi, assieme alla altrettanto splendida E.636.164.