Ferrovie: Perugia, chiude il tratto FCU tra Ponte San Giovanni e Sant’Anna
Rimarrà chiuso per tre anni anni il tratto ferroviario tra Ponte San Giovanni e Perugia Sant'Anna. "L'interruzione della tratta Ponte San Giovanni – Perugia Sant'Anna – dice la società Umbria Mobilità – si rende necessaria e non rinviabile in conseguenza dei lavori di raddoppio selettivo e di elettrificazione da tempo programmati nell'ambito degli investimenti previsti dall'Accordo di Programma sottoscritto ai sensi dell'art. 8 del D. Lgs 422/97, fra Ministero dei Trasporti e la Regione Umbria che ha stanziato le risorse finanziarie. Per realizzare tale opera, che ha richiesto un investimento complessivo di circa 19 milioni di euro, è stata bandita ed aggiudicata in via provvisoria una gara d'appalto da parte della Società Umbria T.P.L. e Mobilità S.p.A".
Se questo è il comunicato sugli importanti lavori, diverse sono però le domande che si pongono i giornali locali sul destino di questa fondamentale ferrovia. A tal proposito il quotidiano on line umbro "iltamtam.it" solleva delle interessanti domande in un articolo di Carla Spagnoli, Presidente Movimento per Perugia.
"Una volta elettrificata la linea Sant’Anna-Ponte San Giovanni, i treni elettrici “Minuetto” torneranno a viaggiare a pieno ritmo? Oggi di questi quattro treni, presentati nel 2008 e costati circa 18 milioni, tre sono in deposito perché mancano i pezzi di ricambio, nonostante la FCU sia già elettrificata da Terni a San Sepolcro! A che sono serviti i “Minuetto” e le sottostazioni elettriche in questi anni? Con la nuova linea elettrificata riusciranno a trovare i pezzi di ricambio…? Un’altra questione riguarda la forte pendenza della tratta Sant’Anna-Ponte San Giovanni, che è del 60 per mille: i treni elettrici saranno in grado di transitare su questa linea? Anche sul bando di gara e sui relativi finanziamenti ci sono dei dubbi: infatti nel progetto originario contenuto negli accordi di programma non si parlava di “raddoppio selettivo” ma di raddoppio vero e proprio, con tanto di 30 milioni stanziati dal Ministero e con tanto di inaugurazione del raddoppio Sant’Anna-Pallotta nel 2004, costato circa due milioni di euro e mai utilizzato, oggi abbandonato a se stesso! Con il raddoppio selettivo si è passati a 20 milioni di euro di base: e i 10 milioni di euro in più già stanziati per il primo progetto? Ci sono ancora…? Infine un’ultima riflessione è doverosa: nonostante gli svariati milioni di euro spesi in questi anni per la linea ferroviaria, la FCU si trova in uno stato di agonia, con treni Diesel vecchi e obsoleti, una manutenzione inesistente da troppo tempo, il raddoppio Cesi-Terni mai entrato in funzione e inutile e la tratta Umbertide-Città di Castello ancora chiusa (e non si sa quando partiranno i lavori per la sua sistemazione)! Nonostante la gentilezza e la professionalità del personale di bordo, gli utenti continuano a subire e sopportare disservizi e disagi di ogni tipo, pagando però biglietti e abbonamenti cari! Con la diramazione Sant’Anna-Ponte San Giovanni che resterà chiusa per più di due anni (come minimo), quanti utenti “scapperanno” dalla FCU? Questi utenti verranno recuperati una volta finiti i lavori? Tra qualche anno che ne sarà della FCU…?"
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