Sicuramente una mossa inattesa ma probabilmente inevitabile visto il caos che regna sovrano sulle strade della Capitale.

ATAC, azienda che si occupa dei trasporti pubblici a Roma, va in guerra contro i parcheggi “allegri” dei romani denunciando chi si trova in doppia fila oppure occupa le fermate degli autobus per interruzione di pubblico servizio.

La storia la racconta oggi l’edizione romana di la Repubblica: in tutto sono 500 quelle partite dalla municipalizzata dei trasporti capitolina. Una media di 8 querele o esposti al giorno per un problema di dimensioni ragguardevoli: nel 2018 la polizia municipale ha elevato 615 mila contravvenzioni per intralcio alla circolazione in tutte le sue declinazioni.

Dai passaggi pedonali alle corsie preferenziali, dall’occupazione delle aree di carico e scarico merci, agli incroci stradali, agli spazi per disabili. E la metà di queste multe riguarda proprio il restringimento o la totale ostruzione di carreggiate per veicoli pubblici e nei casi più estremi, e sempre meno rari, quelli dell’interruzione del servizio.

Raccontando storie di bus rimasti a volte persino per ore in attesa di passare per una strada a causa del parcheggio “allegro” altrui. A volte con tanto di quattro frecce inserite, che in teoria dovrebbero indicare una sosta temporanea.

E invece spesso i vigili, che arrivano a fatica a causa del traffico, finiscono solo per fare la multa. Perché nel frattempo il carro attrezzi ci mette troppo ad arrivare. Magari proprio a causa del traffico generato dall’auto in doppia fila.

Per questo adesso la sanzione non basta più. Perché la spesa per pagare un avvocato è molto più alta. Oltre al rischio di ricevere una condanna.

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