Dopo la "pausa" estiva che ha permesso in qualche modo di "tirare il fiato", i contagi legati alla variante Omicron del Coronavirus stanno crescendo giorno dopo giorno e l’Italia e la sua economia ne stanno inevitabilmente pagando lo scotto.

Uno dei settori più colpiti è senza dubbio quello del trasporto collettivo privato, sia quello ferroviario ad Alta Velocità, con Italo che nei giorni scorsi si è fatta sentire, sia quello su gomma a media-lunga percorrenza.

Il motivo è presto detto. Parimenti alle strutture ricettive, i clienti disdicono le prenotazioni anche per i viaggi e per i prossimi mesi la domanda è quasi nulla.

Per questa ragione la scorsa settimana, 10 aziende private di trasporto bus (Autolinee Curcio, Autoservizi Castiello, Caputo bus, Ettore Curcio e figli Trasporti, Flixbus Italia, Grassani, Itabus, Miccolis, Reali Tours e Simet) hanno inviato una lettera al Governo, facendo presente che i numeri attuali “scoraggiano significativamente le prenotazioni dei viaggi anche per i prossimi mesi”.

Al momento i ristori già stanziati non sono sufficienti per coprire i costi, compresi quelli straordinari legati alla pandemia, che comportano sanificazione, DPI per il personale e così via.

C’è tuttavia un punto da evidenziare. Il trasporto su gomma a media-lunga percorrenza, al contrario di altre realtà del settore, paga ancora lo scotto della riduzione della capienza a bordo degli autobus.

Come si ricorderà la capienza è stata fissata per mesi al 50% e aumentata poi all’80%, senza però mai garantire la possibilità di utilizzare la totalità dei posti disponibili, gravando sui bilanci delle società che hanno visto crescere le spese per fronteggiare il covid e al contempo ridurre la domanda e dunque le loro entrate.

Il settore ha sempre rispettato tutte le norme introdotte dal Governo, ha prodotto il massimo sforzo per contenere i contagi e offrire viaggi in totale sicurezza, accettando anche la limitazione della capienza quando altre realtà non hanno avuto questo problema da fronteggiare, per questa ragione ora chiedono i necessari interventi a tutela del proprio futuro e di quello dei numerosi dipendenti che ne fanno parte.

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