In attesa che si faccia piena chiarezza sulla strage ferroviaria dello scorso 30 agosto a Brandizzo (Torino), in cui sono morti 5 operai edili della Sigifer SpA, per quale il sindacato FenealUil è a completa disposizione della Procura di Ivrea per collaborare a fare luce su quanto è accaduto, oggi abbiamo conseguito un importante risultato per gli altri 79 lavoratori dell’azienda di Borgo D’Ale.
In un incontro all’Ance - Associazione Nazionale Costruttori Edili di Alessandria, come OO.SS. abbiamo infatti ottenuto che i lavoratori Sigifer ora in cassa integrazione (alla Sigifer sono state sospese le autorizzazioni per lavorare sulle linee ferroviarie) possano tornare a lavorare, con una piena retribuzione.
Fino al 31 dicembre 2023, salvo proroghe, 53 lavoratori Sigifer saranno distaccati presso l’impresa CLF SpA, 10 presso Uniferr Srl, 1 (meccanico) presso Promofer Srl, 1 (autista) presso Fer Rent Srl.
Continueranno a lavorare per la Sigifer, percependo il proprio stipendio, 8 impiegati e 1 capo cantiere. Ci sono poi 2 lavoratori in Albania, mentre 3 sono dimissionari.
Come FenealUil siamo soddisfatti per il risultato raggiunto, in maniera unitaria, ma ora ci attendiamo un’accelerazione nelle indagini sulla strage ferroviaria di Brandizzo e che si avvi presto il processo penale.
Ci auguriamo anche che si possano celebrare nei prossimi giorni i funerali delle cinque vittime e che RFI metta rapidamente mano alla revisione dei Protocolli sulla sicurezza ferroviaria, come FenealUil ha chiesto nell’incontro dello scorso 19 settembre a Roma al quale ho partecipato.
Chiediamo a RFI che nel protocollo nazionale venga inserita una nuova procedura per i lavori sulle linee ferroviarie che metta al primo posto la sicurezza sul lavoro, preveda una verifica delle retribuzioni e contribuzioni delle ditte subappaltatrici e favorisca le imprese che non hanno avuto incidenti e infortuni.
Giuseppe Manta
Segretario Generale Fenealuil Piemonte