40 anni non sono pochi per una persona e, come vedremo, nemmeno per la ferrovia.
In quattro decenni un essere umano di cambiamenti ne fa tanti, ma anche i treni non scherzano.
E allora, cosa succedeva sui binari esattamente 40 anni orsono?
Andiamo a recuperare gli accadimenti più significativi sfogliando qualche rivista dell'epoca.
Dal punto di vista delle locomotive la E.633.019 veniva dotata di un nuovo reostato alternativo al Fusani ma avente lo stesso scopo, ridurre l'ingombro sul tetto e permettere l'installazione dei pantografi tipo 52 al posto dei Faiveley.
Nel mentre le E.444 venivano limitate a 160 km/h per ridurre l'onere delle periodiche torniture dei cerchioni necessarie ogni 75.000 chilometri in caso di velocità a 200 km/h.
Una disposizione non insolita se si pensa che la Direttissima è ancora per gran parte chiusa e queste macchine sono quindi largamente sottoutilizzate anche per colpa delle vetture dell'epoca poco avvezze ai 200 km/h.
Peraltro potevano continuare a raggiungere questa velocità le E.444 dalla 074 alla 076 e dalla 093 alla 117.
Tra le altre novità di una ferrovia che non c'è più, le prime composizioni promiscue in servizio regolare di treni GAI e ALe 724 ma anche le richieste sindacali per "fare fuori" sia le D.342 che le ALn 772 il cui declino, peraltro, era già iniziato.
Dopo l'applicazione sulla E.636.304, intanto, si prospetta di inserire l'impianto di ventilazione forzata anche sul resto del Gruppo che presta servizio al nord.
Ancora nel campo delle automotrici da segnalare la sostituzione delle ex TEE Breda e delle ALn 772 con ALn 668 sulla linea del Cadore.
Per quanto riguarda le carrozze iniziano le consegne delle MDVE in Grigio Polvere, Rosso Fuoco e Arancio MDVE mentre sulle MDVC si decide la livrea delle unità miste.
E qui c'è una particolarità perché sembra si opti per lo schema a rettangoli "spezzati" in viola alti 57 centimetri mentre la storia dirà poi che la strada intrapresa per la maggior parte sarà quella del fascione unico all'altezza dei finestrini.
A proposito di carrozze, si ventila, allora, l'ordine per 350 carrozze Tipo UIC-Z da costruire in Italia e, allor ancora ci si credeva, di almeno 20 carri per trasporto auto da destinarsi almeno in parte a una relazione tra Milano e Venezia (!).
Nel mentre per le vecchie carrozze ex 45.000 e simili viene decisa l'adozione del Grigio Beige e Rosso Fegato che va quindi a rimpiazzare il Grigio Ardesia.
Per quanto riguarda i carri la Ferrosud ottiene la commessa per 400 tramogge per il carbone Tipo Fals mente iniziano le consegne di Gbhs, Kgps e Hbikks.
Il 28 luglio viene poi istituita la "Freccia dell'Argentario" tra Firenze e Orbetello con ALn 668 mentre pochi giorni prima lungo la succitata Direttissima viene attivato il DCO tra Città della Pieve e Roma Tiburtina.
Nel Lazio il 7 giugno viene anche aperta la fermata di Labico posta sulla Roma - Napoli via Cassino.
Un breve cenno per concludere alle private con la FIAT che consegna alla allora SNFT quattro ALn 668 per l'esercizi sulla Brescia - Edolo.
Foto di Massimo Tieso, Rinaldo Portalupi e Vincenzo Russo