Non tutte le ciambelle riescono col buco.

Ci sono alcuni progetti che vengono lanciati sul mercato e non incontrano i favori del pubblico finendo ben presto nel dimenticatoio.

Ce ne sono altri, invece, che è chiaro sin da subito che saranno fallimentari e chi ha un po' di esperienza o alle volte solo un po' di senno, lo capisce immediatamente.

La ferrovia, in tal senso, non fa eccezioni e anche sui nostri binari degli uni o degli altri se ne sono visti diversi.

Senza avere la pretesa di ricordarli tutti, vediamo in più puntate quelli che ci vengono in mente e che sono senza dubbio tra i più clamorosi. 

Il Bar sulle carrozze Pilota per Medie Distanze 

A metà degli anni 2000, Trenitalia capisce che anche a bordo dei treni regionali è necessario fornire un servizio di ristorazione, per quanto semplice.

Del resto questo tipo di segmento sta cambiando, si affacciano treni nuovi e le esigenze dei viaggiatori iniziano a diventare più elevate.

Per tentare di ovviare al problema, 10 carrozze pilota per Medie Distanze vengono modificate aggiungendo un bar e venendo classificate npBHR.

Esternamente vestono la livrea XMPR ma per differenziarle dalle altre, oltre a sopprimere un finestrino, viene loro applicata anche una vistosa fascia diagonale gialla dal lato dell'intercomunicante con in basso proprio la scritta BAR.

L'idea, di per sé, potrebbe anche essere valida ma ha un vulnus a monte che la rende effimera. 

Per la loro stessa natura le carrozze Pilota sono poste a una delle due estremità del treno. Sono, inoltre, di seconda classe.

Coloro che vogliono raggiungerle, soprattutto i viaggiatori di prima classe, devono attraversare tutto il convoglio, percorrendo anche 6/7 carrozze.

Negli orari di punta, con le vetture piene, si tratta di una pratica decisamente poco percorribile, anche perché le fermate ravvicinate costringono non solo a rischiare di non ritrovare il posto a sedere ma anche a portarsi dietro tutti gli effetti personali per evitare di non ritrovarli più.

Per queste e altre ragioni, il bar delle vetture Pilota MD viene utilizzato pochissimo e nel giro di poco tempo finisce nel lungo elenco di progetti validi ma realizzati nella maniera sbagliata.

Le carrozze Sleeperette

Nel giugno del 1987 entra in servizio la prima carrozza tipo MDVE equipaggiata per viaggi notturni con sedili parzialmente reclinabili. 

L'idea, anche i questo caso, è semplice ma intelligente, fornire una alternativa comoda ai costosi letti e alle cuccette per viaggiare di notte spendendo meno ma senza svegliarsi con la schiena a pezzi.

Le 40 carrozze realizzate entrano in servizio in composizione a treni notturni a lunga percorrenza ma sin da subito ci si accorge che qualcosa non va.

La frequentazione, infatti, è a dir poco scarsa.

Le ragioni sono presto dette, il prezzo è minore delle cuccette, ma la differenza non è tale da far optare per una notte trascorsa comunque su una poltrona.

In secondo luogo per mantenere un minimo di visibilità all'interno del vestibolo ci sono delle luci che per quanto basse non coadiuvano certamente il sonno.

Come se tutto questo non bastasse, il salone unico e la penombra facilitano il lavoro ai borseggiatori che agiscono più o meno indisturbati.

Per questo motivo queste belle vetture dalla cromia blu, bianca e arancione vengono dapprima vendute a un prezzo ridotto e poi inserite in composizione a treni regionali diurni che di fatto ne decretano la fine.

La carrozza Pizza Express

Nel giugno 1997 la Fervet di Castelfranco Veneto consegna una nuova vetture per ristorazione derivata dalla trasformazione di un furgone generatore Tipo TEE 1969.

L'idea è molto nazional popolare, una carrozza dove si possa mangiare pizza e che per questo viene ribattezzata Pizza Express.

La carrozza viene riqualificata con interni curati dalla società Gap di Terni che la strutturano con 44 posti a sedere suddivisi in due aree di cui una con tavoli da 2 e 4 posti per un totale di 32 sedute e un'altra con 12 sgabelli.

La cucina viene invece dotata di 2 forni elettrici per le pizze che venivano realizzate al momento, un pressapizze, un forno a microonde, un lavapiatti, uno scaldapatate e uno scaldapanini oltre alle macchinette per il caffè e ad un potabilizzatore per l'acqua.

La carrozza viene climatizzata e dotata di illuminazione a luci soffuse con elementi nel soffitto.

Esternamente si caratterizza per la allora nuova livrea XMPR con una zona centrale senza finestrini occupata da un grande logo e da un disegno della pizza stilizzato.

Tra il 1998 e i primi mesi del 2000, la carrozza viene utilizzata in composizione ad alcuni Interregionali Milano - Venezia nel mezzo di alcune vetture per Medie Distanze.

In un paese come il nostro l'idea potrebbe anche essere valida ma la sua applicazione non lo è altrettanto.

Viene infatti inserita su collegamenti che hanno orari non particolarmente comodi e chi le prova racconta di pizze il cui costo sarebbe inversamente proporzionato alla qualità.

Dopo pochi mesi il progetto fallisce e la vettura finisce nel dimenticatoio venendo usata sporadicamente in appoggio a treni straordinari.

Negli anni successivi viene quindi deciso il passaggio al parco storico FS, con la curiosa idea di attribuirle la livrea Bandiera delle carrozze Gran Confort.

La carrozza UIC-X a salone unico

Nel 1993 una vettura UIC-X viene trasformata a salone unico con posto per persone diversamente abili.

La vettura mantiene la struttura e finestratura tipica delle UIC-X con alcune variazioni minime per assecondare il nuovo lay-out interno.

Esteriormente assume la livrea delle carrozze MDVE.

Dentro l'ambiente è unico con corridoio centrale, è prevista la climatizzazione e la ritirata per disabili a una estremità mentre viene soppressa all’estremità opposta.

Anche in questo caso l'idea è buona ma il progetto non decolla.

La carrozza viene utilizzata assieme alle altre fin quando non riceve la cromia XMPR.

A decretarne la fine è probabilmente l'arrivo di mezzi più moderni e più pratici per il servizio regionale.

Del resto per farvi accedere una persona diversamente abile, non avendo cambiato le porte, sarebbe stata necessaria un'impresa.

Forse anche per questo il progetto è morto sul nascere. 

La carrozze letti Excelsior

Nell’aprile del 1997 le Ferrovie dello Stato investono su una carrozza di lusso per treni notturni.

Al fine di offrire un servizio migliore ai passeggeri vengono ordinate a Costamasnaga venti Carrozze Letto Excelsior.

Gli interni sono di gran lusso con una reception, una “suite” al cui interno è contemplato un letto matrimoniale ribaltabile posizionato longitudinalmente con citofono, televisione con telecomando e poltroncina con tavolino e sette camere che è possibile allestire con uno, due o tre letti sovrapposti con possibilità di regolare l’altezza di quello di mezzo in base al numero degli ospiti.

Tutte le camere sono dotate di bagno completo di WC, lavabo e doccia con armadietti individuali per l’oggettistica igienica. 

Le vetture sono condizionate e gli interni sono realizzati da Giugiaro con materiali talmente di pregio che ogni vettura viene a costare circa 1,5 miliardi delle vecchie lire.

Sin dalla loro immissione in servizio si manifestano i primi problemi.

L'aria condizionata è spesso fuori servizio, ma il vero tallone d'Achille è il non perfetto scarico dei reflui che spesso crea situazioni imbarazzanti negli scompartimenti pagati a peso d'oro.

Dopo alcuni anni di servizio con più bassi che alti, le carrozze finiscono sempre più ai margini del servizio venendo infine fermate, inizialmente temporaneamente.

A questo punto la loro carriera si conclude nel peggior modo possibile.

Vengono infatti depredate di tutto il possibile soprattutto dai televisori, ai telecomandi, dalle apparecchiature elettriche a quelle elettroniche.

Prese di mira anche esteriormente, vengono infine inviate alla demolizione che chiude una vicenda non particolarmente allegra.  

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